E’ davvero incredibile. Ho lasciato il mio lavoro a 40 anni e sono tornato a scrivere e a investire in un’impresa digitale, proprio ora che il blog è morto.

Il blog è morto, lo dicono in molti.

E sbagliano.

Siediti comodo, perché questo è il mio primo articolo dopo quattro anni di silenzio.

I’m back!


In italia il blog è morto nel 2008

Se non sbaglio, cominciò a circolare questa voce nel 2008, ovvero con l’esplosione di Facebook in Italia.

Sicuramente quell’anno segnò una tappa importante per il blogging, dato che molti cominciarono a dedicarsi più ai social network che al proprio blog.

Oggi dopo almeno dieci funerali, ti posso dire con certezza che il blog non è morto, anzi è più vivo che mai.

E ti dico di più: non morirà neanche nel prossimo decennio.

Tuttavia, ciò che ci si aspetta oggigiorno da un articolo è molto diverso da quello che ci si aspettava dieci anni fa.

Noi blogger ci siamo dovuti adattare per creare nuovi modelli di business per poter continuare a ottenere risultati tangibili.

Ora voglio farti vedere una cosa.

Questi sono i dati dal 2004 a oggi in Italia per il termine di ricerca “blogging”.

Addirittura il picco più alto è datato febbraio 2021.

Le premesse per continuare a bloggare sono più forti che mai. Tuttavia, l’attenzione si è spostata verso il contenuto di un articolo che deve dare valore a chi legge.

Un tempo i blog erano visti come un insieme di testi e immagini, mentre ora sono molto di più.


Se il blog è morto, da dove arrivano tutti questi lettori?

il blog è morto lettori

Nel mondo, due persone su tre leggono le notizie online.

Ma ora tieniti forte.

Il 77% degli utenti di internet, leggono i blog.

Ovvero quasi tre miliardi e mezzo di persone.

Ora è chiaro come sia praticamente impossibile convincere qualcuno del fatto che qualcosa che viene usato da tre miliardi e mezzo di persone sia morto, giusto?

Direi dunque che possiamo tranquillamente smentire il fatto che il blog sia morto. E per farlo è bastata una semplice statistica.

Lo so a cosa stai pensando.

Avrei potuto dirtelo nel primo paragrafo, scrivendo un articolo di 15 parole.

I blog sono morti? No perché tre miliardi e mezzo di persone li leggono. Fine.

Qualcosa però mi dice che Google non l’avrebbe trovato divertente. Inoltre con un articolo di 15 parole non avrebbe senso la sezione successiva, che poi è la parte più interessante.


Perché ti consiglio di scrivere un blog

Credo sia chiaro come il blog non sia morto, ne morirà nei prossimi anni.

Acclarato ciò, ora ti spiego perché faresti bene a valutare l’ipotesi di aprire un blog.

  • Un blog è un ottimo modo per mostrare la tua esperienza su un argomento e stabilire la tua autorità. Se scrivi in maniera convincente, magari per una nicchia ristretta, diventerai un’autorità in quel settore in poco tempo.
  • Il 77% degli utenti legge i blog.
  • Un blog aziendale favorisce la fidelizzazione dei clienti. Infatti le aziende che scrivono un blog ottengono il 97% di backlink in più verso i propri siti rispetto a quelle che hanno un sito web statico.
  • Un blog aiuta il tuo sito a posizionarsi meglio su Google. I siti web che hanno un blog ottengono il 434% di possibilità in più di posizionarsi in prima pagina sui motori di ricerca.
  • I blogger sono persone decisamente più fighe e affascinanti rispetto al resto della popolazione

Ok, l’ultimo punto me lo sono inventato, lo ammetto.


L’efficacia di un blog

Se vuoi aumentare la tua autorità su un argomento, il blog è uno degli strumenti migliori a tua disposizione.

Che si tratti del tuo blog personale o professionale, poco cambia: funziona in egual misura.

La partecipazione attiva del tuo pubblico è importante ma può anche essere un’arma a doppio taglio.

I commenti agli articoli sono la parte migliore di un blog, ma devi saperli gestire, possibilmente senza esplodere alla prima critica.

Siamo sinceri. Quale altra forma di scrittura è in grado di connetterti istantaneamente alla persone che leggono il tuo lavoro?

I blog sono unici anche per questo.


Finché esisterà il web, i blog vivranno

il blog è morto o forse no

La prossima volta che un sedicente esperto pronostica la morte dei blog, ricordagli quanto si sbaglia.

Difficilmente i blog moriranno, perché le persone desiderano comunicare.

Internet è stato creato per condividere informazioni, e anche se i creatori non si aspettavano che tra queste informazioni ci fossero pure i miei pensieri su come la campagna acquisti del Toro (per l’ennesimo anno) faccia pena, non è lo stesso fantastico?

I blog ci aprono le porte di mondi inesplorati. Ci mettono in contatto con persone che altrimenti non conosceremmo mai.

E adesso che sai tutta la verità sulla longevità dei blog, è arrivato il momento di aprire il tuo!

Se è tua intenzione farlo o già sei un blogger, scrivimelo tra i commenti. Sarà piacevole confrontarci!

Resta connesso. Alla prossima!


2 pensieri su “Il blog è morto, ma io sono tornato ugualmente a scrivere

    • Gianluca dice:

      Ciao Daniele.
      Direi che stiamo parlando della morte dei blog, proprio su un blog.
      Inoltre se non avessi creato questo articolo e non si fosse posizionato su Google, non avremmo mai avuto modo di conversare e tu non avresti mai saputo che io sono un web designer.
      Mi pare ovvio che lo stato vitale dei blog sia tutto in questo scambio di commenti.

      Un caloroso abbraccio e grazie per aver condiviso il vostro lavoro!

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