Dopo aver letto “Minimalismo digitale. Rimettere a fuoco la propria vita in un mondo pieno di distrazioni” di Cal Newport, la scorsa settimana ho deciso di provare il mio primo digital decluttering. Sette giorni dopo, eccomi qui a raccontarti le mie considerazioni sul minimalismo digitale.

Come ti aveva detto nell’articolo “Il minimalismo digitale come scelta di vita”, ho fissato delle regole per ridurre l’uso tecnologico nella mia quotidianità.

TecnologiaRegole
Social networkAccesso solo per lavoro.
EmailControllo una volta al giorno.
Analisi del sito webVietate.
Siti web di newsVietati e sostituiti da radio, tv e giornali.
Messaggi telefoniciSilenzierò tutte le notifiche dei messaggi in entrata, ma sarò libero di controllarli saltuariamente.
Film in streamingSostituiti dalla programmazione televisiva.
Playlist musicaliVietate le playlist generate automaticamente e sostituite dalla radio.
Videogame mobileVietati.

L’obiettivo di questo periodo di disintossicazione è quello di rivedere e considerare se i servizi che utilizzo ogni giorno mi sono realmente di aiuto per migliorare la mia vita e il mio business.

In tutta onestà posso dirti che le mie considerazioni sul minimalismo digitale sono contrastanti.

Tranquillo, ti sto per raccontare il perché.

Partiamo!


L’Universo ce l’ha con me, altrimenti non si spiega

end of world

In questi sette giorni è successo di tutto, anche l’inimmaginabile.

Una serie di eventi, via-via sempre più eclatanti, hanno minato la mia astinenza da internet.

Ti sto parlando di cose che hanno davvero dell’incredibile, tutte condensate nella settimana in cui ho voluto testare il minimalismo digitale.

Ma partiamo dal principio.

I pitbull impazziti e il cancello sventrato

Lunedì, nel primo giorno di digital decluttering, i miei pitbull hanno avuto la felice idea di fare a brandelli l’impianto elettrico del cancello di casa.

Vedi, io cerco sempre di riparare quello che posso e onestamente me la cavo bene con tutto ciò che è elettrico o che necessità di essere montato o smontato.

Fatta questa premessa, mi armo di santa pazienza e comincio il lavoro.

Dopo aver passato tutti i cavi e imprecato a più non posso (date anche le condizioni meteorologiche avverse), mi tocca guardare un video su YouTube per capire come intervenire sulla serratura del cancello.

Infrango così la regola inerente all’uso dei social network, che avrei dovuto utilizzare solo per lavoro.

Quella canzone che non va più via

Martedì mi sveglio con una canzone in testa.

Hai presente “Extreme Way” di Moby, che poi è anche la colonna sonora dei film di Jason Bourne?

Ecco, quella.

L’unico modo che funziona per me, quando mi sveglio con un motivetto che non va via, è quello di sentirlo un paio di volte.

Contravvengo così al divieto di ascoltare musica tramite playlist.

Secondo giorno, secondo sgarro.

La nota positiva è che non utilizzo internet per tutto il resto della giornata, dato che vengo allontanato da casa con una serie di scuse per permettere alla mia compagna di organizzare la festa a sorpresa per i miei 40 anni.

Una meravigliosa festa a tema vichingo di cui puoi guardare le foto sul mio profilo Instagram!

Minimalismo digitale vs mio cognato

Partiamo dal presupposto che io voglio bene a mio cognato.

Certo, tifa per quella maledetta squadra a strisce bianche e nere, ma del resto non tutti sono perfetti.

Detto ciò, mercoledì mi chiede di recuperare le sue credenziali di accesso a un servizio postale.

Non era mai successo in tre anni e mi pare il minimo che sia capitato proprio nella settimana dedicata alle considerazioni sul minimalismo digitale.

Nel frattempo a mio figlio Enea viene l’influenza e rimane a casa dall’asilo; questo determina una serie di situazioni che mi portano a un uso massiccio della tecnologia.

Ora ti spiego.

La febbre di Enea manda in tilt le mie considerazioni sul minimalismo digitale

Se hai dei figli, conosci bene la sensazioni di brivido che ti solca la schiena a un loro colpo di tosse o a uno starnuto.

Quando realizzi che non si tratta di un episodio isolato ma dell’influenza che incombe, puoi serenamente dire addio a tutti i tuoi programmi e dare il benvenuto a una serie di notti insonni.

Ok, ma cosa c’entra tutto questo con il minimalismo digitale?

Enea è un bambino di due anni e mezzo che gioca un po’ con tutto, ma quando è ammalato pretende i suoi cartoni preferiti in heavy rotation.

In pratica, abbiamo passato parecchie ore tra giovedì e venerdì a guardare le stesse puntate online di Bing, Pocoyo e Steve & Maggie.

Con conseguenze devastanti per la mia salute mentale.

Venti di guerra

A dare il colpo di grazia alla mia settimana di digital decluttering non poteva mancare una possibile guerra mondiale.

Sto parlando della crisi tra Russia e Ucraina, che in questa settimana, ma soprattutto nel giorno di sabato, si è fatta più marcata.

E quindi, se è vero che la mattinata è passata senza l’utilizzo di alcun dispositivo digitale, il pomeriggio è stato un continuo aggiornarmi sulle ultime news online.

Cosa che tra l’altro mi ero vietato di fare.

Per alleggerire il peso di queste notizie, la sera decido di guardare la partita della mia squadra del cuore.

Ovviamente in streaming.

Lo so, la regola era niente streaming, ma al cuore non si comanda.

Tornando alla partita, il Toro mi regala una sconfitta casalinga non pronosticabile contro il Venezia.

Le aspettative di trascorrere una lieta serata lontano da internet crollano catastroficamente.

Al triplice fischio finale, cerco disperatamente sul web la motivazione per cui ci hanno annullato il gol del pareggio al novantesimo.

Ancora oggi, domenica, non l’ho capito.


Considerazioni finali sul minimalismo digitale

considerazioni sul minimalismo digitale

Il minimalismo digitale è una via praticabile, a patto d’imbroccare il periodo giusto.

Ovviamente se di mezzo si mettono situazioni impensabili, influenze improvvise dei figli, richieste di supporto da parte di parenti e niente di meno che guerre tra nazioni, l’utilizzo di internet diventa fondamentale.

Però, nonostante tutti gli sgarri, mi ritengo soddisfatto.

Si, perché uno degli scopi di questo esperimento era capire in che modo utilizzo la rete durante le mie giornate.

Internet è presente nella mia vita in maniera più o meno costante, ma quasi sempre per rendermela più smart.

In pratica sono io che scelgo di utilizzare la tecnologia e sicuramente non lo faccio in maniera compulsiva.

Eccezion fatta per Google Discover.

Infatti ho scoperto che la prima cosa che faccio con lo smartphone, spesso involontariamente, è quella di guardare le news proposte da Google.

Ed è un gesto che spesso sfugge al mio controllo, il che non è un bene.

Sicuramente dovrò lavorarci a fondo per eliminare questa cattiva abitudine, o più semplicemente disattivare il servizio.


Suggerimenti per praticare il minimalismo digitale

  • Cerca di capire cosa ti spinge a utilizzare costantemente un servizio digitale in modo da poterti allenare a fare qualcos’altro.
  • Se individui un servizio che usi costantemente senza motivo o solo per abitudine, disattivalo.
  • Semplifica la schermata iniziale del tuo smartphone e nascondi tutto ciò a cui accedi solamente perché è in bella vista.
  • Esistono le impostazioni benessere sul tuo smartphone. Usale.
  • Tra una serie di messaggi e una telefonata, quando è possibile scegli sempre la seconda.
  • Trova qualcosa di gratificante e divertente da fare nel tuo tempo libero, piuttosto che impiegarlo a scorrere il dito in maniera compulsiva sui tuoi dispositivi digitali.

Resta connesso. Alla prossima!


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